Nino Panino - Same F*cking Day Lyrics


Nino Panino Lyrics

Same F*cking Day Lyrics
(Feat. Gheesa, Br1)

Nino

Mannaggia la miseria, sta sveglia del cazzo.
Giuro che sta sveglia prima o poi la scasso,
Ho letto che col tempo turba il cuore e può portare il collasso.
Passo 5 minuti o più,
Sotto ste coperte, fuori è freddo ci si sente dentro ad un igloo.
Altro giorno, altra guerra.
Scendo da sto letto e metto prima il piede destro a terra.
Poi il sinistro e così via,
Sguardo nello specchio fisso,chi è sto tizio che mi spia?
Rischio l'emorragia con sta lametta,
Il bastardo del mio capo già mi aspetta.
Io sono già in ritardo, mando giù un cornetto in fretta.
Quasi mi strozzo, (stronzo)
E poi giù per queste scale, uguale al mattino scorso.
L'ascensore non lo prendo, non mi fido.
Appena uscito sotto shock, una coltre di cenere e smog.
Licenza di uccidere come james bond.
C'è poco da ridere, guido tra un'auto e un tir, tirando al limite oh noooo!!!
Cazzo ce l'ho fatta, credo d'essere vivo,
Meglio schiantato in auto o morto in metro con il gas nervino?
A dire il vero nessuna delle due idee mi esalta.
Fatto sta che anche stamattina ce l'ho fatta.

Rit.
Dove vivo

Bisogna credere in cristo, qui per ogni imprevisto rompo un piede sinistro.

È sempre un rischio.

Ti capita mai di essere real tv live per ogni cosa che fai?

Ma sopravvivo

I’m still here and no matter what’s happening.

Se mi ferisco.

Per ogni cosa che va l’altra funziona ma meno della metà.

Gheesa

Sono le due ed esco da qua,
Fresco come una rosa e lo stress che in facoltà
Si somma a quello in città,
Per ogni cosa che va l’altra funziona ma meno della metà.
Io torno a casa totalmente distrutto,
Distratto, di striscio, e poi così ci lascio un braccio.
E sulla porta lo straccio,
E la mia maglia che ha il laccio
Che mi tiene attaccato al minchia di catenaccio.
Già con rosee prospettive scendo giù in cantina.
Premo l’interruttore, scoppia la lampadina!
Farò a meno della bottiglia su in cucina
E malgrado manchi lei qua serve una scopatina.
Taglio al dito e salgo su a metter l’acqua.
Metti che è in corto, pure il micro è saltato, le onde sono in risacca.
Mi secca, adesso devo darci un taglio.
E il coltello che apre la ferita tipo ventaglio…

Rit.

Br1

È notte fonda e sono sveglio.
Speriamo domani che vada meglio.
La situazione è calma come è calmo adesso il mio cervello.
Tragica fatalità o imprevisto?
La rabbia che mi assale, cado dalle scale e mi rompo il piede sinistro.
E chiamarla sfortuna mi sembra poco
Se mezz’ora dopo crolla il lampadario sopra il mio ginocchio.
E non mi posso alzare in piedi, ci credi?
A carponi per scale come un bimbo di tre mesi.
Il destino sembra accanirsi,
Va via la luce, non si vede un cazzo, penso basti non innervosirsi.
Vado al telefono, chiamo i soccorsi.
Mezz’ora d’agonia, il dolore che mi prende a morsi.
La sfiga è cieca, basterebbe solamente opporsi per evitare di esserne seguiti,
Oppure di essere rincorsi.
Se la vita è un rischio prendila con più malizia,
Dico ce l’ho fatta come nino con i greeza.

Ritx2


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